Che la procura di Roma chiederà al Ministro della Giustizia Alfano di processare Sabina Guzzanti con l'accusa di vilpendio al Papa è una notizia che mi lascia sotto choc. Il regresso morale e civile di questo Paese ha un'accelerazione pari alla velocità della luce: la violazione dell'articolo 290 del codice di procedura penale, che equipara la figura del Pontefice a quella del Capo dello Stato, è una norma dei tempi del Concordato, stipulata da un signore che si chiamava Mussolini e l'allora Papa XI, il famoso Pacelli che non si è scomodato a dire una parola sullo sterminio degli ebrei. Che una norma di questo tipo sopravviva è, a mio parere, una vergogna, per il semplice fatto che è una norma non solo di origine, ma di portata fascista: la Guzzanti ha fatto satira, ha detto che il papa fra venti anni andrà all'inferno e che sarà circondato da mille "frocioni attivoni" e per questo può essere processata. Dato che non si può condannare, si prendino allora le distanze da Dante, che spedì Bonifacio VIII dritto all'Inferno. Siamo all'assurdo.

A quando il processo agli scienzati per avere sposato la teoria eliocentrica? A quando la scomunica al popolo italiano per avere osato fare una breccia a Porta Pia? A quando il rogo delle streghe e le crociate contro gli infedeli?
Altro che epoca storica, il Medioevo è un baratro che può riaprirsi costantemente, come il fascimo.
Onore e gloria al Papa Re
In secula seculorum
Amen
_Mr.Botox_
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