L’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, boccia il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea all’Onu per la depenalizzazione universale dell’omosessualità. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», afferma il vescovo in un’intervista all’agenzia stampa francese "I.Media". «Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra». «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi - afferma mons. Migliore - si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni». Il diritto di milioni di persone che ogni giorno sono perseguitate per una loro condizione esistenziale viene da questa specie di istituzione che è la chiesa cattolica, calpestato. La possibilità di dare migliori condizioni di vita, di far si che un omosessuale possa perseguire la strada alla propria autorealizzazione senza essere minacciato costantemente da sanzioni statali, questo apparato gerontocrate, massonico nelle sue dinamiche per non dire mafioso ( Opus Dei ) la vorrebbe negare, la vuole negare, dato che, da oggi, non è un problema per i nostri amici dell'anima e depositari della salvezza dell'umanità, che in 91 paesi gli omosessuali vengano sanzionati, che nella maggior parte di essi vengano torturati, che in 10 di questi vengano decapitati.
La "barbarie moderna" che porta a "smantellare le nostre società" non è l'introduzione dell'aborto tra i diritti umani, ma sta nella condanna sanzionata dallo stato per una condizione esistenziale o per scelta di vita, barbarie che da oggi, esplicitamente, voi condividete e con cui siete conniventi.
E dall'inziale stato afasico in cui versavo inzialmente, dopo l'immediata lettura della notizia, una cosa mi verrebbe da urlarvela con un megafono, magari in una bella domenica a Piazza San Pietro, in concomitanza con l'omelia del papa: Vergogna.
_Mr.Botocs_
Nessun commento:
Posta un commento